Le opere di don Didimo Mantiero



Domenica 22 luglio 2018 presso il campo sportivo di Rubbio si terrà la consueta Festa delle Opere di don Didimo Mantiero, una giornata nella quale tutti i nostri amici sono invitati a trascorrere insieme qualche ora in compagnia.
Rispetto al programma degli anni scorsi, tuttavia, questa edizione presenta una lietissima novità: a celebrare la S. Messa delle ore 11:30 sarà il Vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, che ha accolto l'invito di partecipare a questo momento unitario che coinvolge La Dieci, il Comune dei Giovani e la Scuola di Cultura Cattolica.
Prima della S. Messa, come da tradizione, un breve pellegrinaggio partirà alle 10 dalle "sbarre" di Rubbio in direzione della statua della Madonna di Fatima posta sul Monte Caina recitando il Rosario.
Dopo la S. Messa, verrà servito un pranzo sotto la struttura che verrà allestita dietro la chiesa.





“La linea sottile” è titolo della conferenza di apertura della Giovaninfesta che giovedì 14 giugno ha tenuto la prof.ssa Assuntina Morresi, invitata dal Comune dei Giovani. Un incontro durante il quale Morresi ha affrontato il tema dell’eugenetica, termine coniato per esprimere il concetto di una buona nascita e quindi un desiderio comprensibile (“chi non vorrebbe che i propri figli fossero ben-nati?”), ma diventata con il tempo una “parola maledetta” perché l’associazione di idee riconduce agli esperimenti della Germania nazista e a tutte le pratiche di selezione dei migliori che anche oggi si realizzano. In effetti, ha commentato Morresi, “è indubbio che una mentalità eugenetica, molto spesso inconsapevolmente, sussista ancora oggi, anzi, abbia un certo successo e prosperi nella nostra società”. Si pensi, ad esempio, a quella tendenza, diffusa soprattutto nei paesi del Nord Europa, volta ad eliminare i feti di bambini con sindrome di Down. Alcuni Paesi, ha sottolineato la relatrice, addirittura “rivendicano il loro essere Down free”.

Con l’avvento della fecondazione artificiale ed ancor più con il perfezionamento delle tecniche di diagnostica prenatale come l’amniocentesi, la NIPT (Non Invasive Prenatal Testing) o con le più recenti modalità di diagnosi preimpianto embrionale, si è affermato un radicale cambio di mentalità: con la diagnosi preimpianto, ha spiegato Morresi, non si decide di dire di no a “quel” bambino – e “l’aborto è sempre la soppressione di una vita” – ma si creano in laboratorio più embrioni e poi “si sceglie di chi essere genitori”. L’idea di fondo, perciò, “è quella di scegliere il migliore. E cos’è questa, se non eugenetica?”.

Siamo al centro, quindi, di una vera e propria “rivoluzione antropologica che sta trasformando radicalmente alcune fondamenta della nostra società, dei nostri rapporti, delle nostre relazioni” e se da un lato viviamo in un terribile inverno demografico, un “momento di sterilità in cui si rivendica addirittura di essere childfree”, allo stesso tempo “siamo anche nel tempo del diritto al figlio, al figlio a ogni costo, al figlio sano”.

“Perché – ha chiesto provocatoriamente –, avendone  la possibilità, non scegliere il migliore? E che cosa è ‘il migliore’? Potendo, perché non scegliere il più alto, quello con i tratti più gradevoli? Chi decide, se non il mercato?”. Con questa logica, ha precisato Morresi, “il desiderio del bello viene stravolto nel diritto al figlio prefetto”.

Di fronte a questo scenario, la domanda che dobbiamo porci è “che cos’è l’umano?”, perché la tecnologia è talmente entrata nella nostra vita e nei processi che è molto difficile eliminarla. Non si tratta di demonizzare la tecnica, ha spiegato, ma di individuare “quei percorsi tecnologici che vanno a modificare l’umano e la sua percezione”. In questo contesto, un figlio diventa “l’oggetto di un progetto che deve venire al meglio e noi non ci rendiamo più conto che non tutti i desideri possono diventare diritti e che non possiamo diventare come l’apprendista stregone che mette insieme le cose e non si preoccupa delle conseguenze”.

Così “non c’è più l’esperienza umana della bellezza di una relazione gratuita”, e “non sperimentiamo il massimo della felicità che si realizza quando ti rendi conto che c’è qualcuno che ti ama proprio così come sei”.

Quindi, o noi “con questa vita ci litighiamo, oppure la facciamo diventare una spinta per scoprire cos’è l’umano e cosa noi veramente desideriamo, rinunciando alla mania di controllare, misurare e pianificare tutto”. Allora potremo accettare queste sfide della contemporaneità “non con la paura, ma con responsabilità e consapevolezza”.


Aprirà i battenti domani, giovedì 14 giugno alle 20:45, la Giovaninfesta (GIF), l’annuale manifestazione estiva organizzata dal Comune dei Giovani di Bassano del Grappa. La kermesse, che durerà fino a domenica 17 giugno e che si terrà presso gli impianti sportivi di via Ca’ Dolfin, vuole mettere insieme iniziative culturali, musicali e ricreative come segno di vitalità e come testimonianza alla città.

Ad inaugurare l’apertura della GIF 2018 sarà la conferenza sui temi legati alla bioetica della prof.ssa Assuntina Morresi, dal 2006 membro del Comitato nazionale di Bioetica. Professore associato di Chimica Fisica presso il Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, Morresi ha ricoperto numerosi incarichi pubblici come consulente dei ministri Sacconi e Lorenzin e come membro di commissioni e comitati interministeriali presso l’Istituto Superiore di Sanità. Dal 2013 è Commendatore dell’Ordine “al Merito della Repubblica Italiana”, onorificenza che le è stata conferita da Giorgio Napolitano. Sposata e madre di 3 figli, è editorialista del quotidiano Avvenire e curatrice del blog d’informazione www.stranocristiano.it.

Il programma della GIF sarà quindi arricchito, nei giorni successivi, dai concerti e dalle iniziative organizzate dai ragazzi del Comune dei Giovani: sabato sono previsti un torneo di calcio e uno di beach volley, mentre domenica alle 18:30 si terrà una speciale degustazione di vini accompagnati dalla sommelier Lara Moro (www.ilvinocheverrà.com) e dall’enologo Ettore Pigato della Fattoria sociale La Costa. Per la durata della manifestazione sarà possibile cenare presso lo stand gastronomico.

Infine, nelle serate di giovedì e venerdì sono previsti concerti musicali dei gruppi Losing Breath e Novaluna.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.gifbassano.com.



Finisce la scuola, inizia l’Happy Campus, nato 13 anni fa dalla collaborazione tra il Comune dei Giovani e l’A.S.D. Santa Croce. Il Campus, durante il quale i ragazzi partecipanti si cimenteranno in diverse attività sportive, è aperta agli studenti dai 6 agli 11 anni, inizierà lunedì 11 giugno e si concluderà venerdì 6 luglio presso gli impianti sportivi di Via Ca’ Dolfin. L’iniziativa è patrocinata dal Comitato Regionale del CONI, dall’AICS (Associazione Italiana Cultura e Sport) e dal Comune di Bassano.

Durante le quattro settimane di attività, i partecipanti saranno seguiti da decine di giovani animatori che avranno come responsabili laureati in scienze motorie, esperti in progetti scolastici e allenatori qualificati.

Per venire incontro nel modo migliore possibile alle esigenze delle famiglie, la proposta si può sviluppare in due formule: il “morning Campus”, per chi preferisce un impegno solo mattutino dalle 8:30 alle 12:30, e il “day Campus”, per chi invece ha la necessità di tenere i propri figli coinvolti in attività sportive, creative ed educative anche nel pomeriggio fino alle 16:45. In entrambi i casi è previsto un servizio di pre-accoglienza a partire dalle 7:30.

Il Campus però non è solo sport, ma anche teatro e musica: durante l’ultima settimana, dal 2 al 6 luglio, sarà possibile cimentarsi nella Talent Week. Cinque mattine nelle quali i ragazzi potranno mettere alla prova le proprie capacità nell’ascolto della musica e nell’espressione della voce con strumenti di vario tipo. Ci sarà poi da andare in scena: i partecipanti potranno esibirsi davanti ai compagni e prepararsi al saggio finale, durante il quale tutti metteranno in mostra i frutti del lavoro svolto.

Per chiarimenti, iscrizioni e informazioni sui costi è possibile scrivere alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure rivolgersi al n. 3471266779.





Mercoledì 13 giugno 2018, alle ore 20 presso la chiesa della parrocchia di Santa Croce in Bassano verrà celebrata una S. Messa in occasione del 17° anniversario della morte del nostro fondatore, don Didimo Mantiero. Siete tutti invitati a partecipare.
Dopo la S. Messa, saremo tutti ospitati presso le strutture della vicina Giovaninfesta in via Ca' Dolfin, dove i ragazzi che organizzano la manifestazione - che prenderà il via il giorno successivo - saranno lieti di allestire un rinfresco.




Si è conclusa con grande soddisfazione da parte di tutti il Torneo “Memorial Antonio Ricchieri”, organizzato dalla sezione Calcio dell’A.S.D. Santa Croce e giunto alla sua 22ª edizione.

Dieci le squadre presenti, per un totale di 160 bambini coinvolti dell’età di 10 e 11 anni della categoria Pulcini, che si sono sfidati dal 21 al 26 maggio sui campi di via Ca’ Dolfin.

Più che positivo il commento del Presidente dell’A.S.D. Santa Croce, Fabio Mariotto che, oltre al buon andamento sul lato organizzativo, sottolinea il clima festoso e di amichevole divertimento instauratosi tra gli atleti coinvolti ed i loro allenatori: “lo sport dovrebbe servire esattamente a questo, ad educare all’impegno e alla responsabilità nella vita di tutti i giorni, ad impegnarsi al massimo sul campo sapendo che si tratta di un gioco e che l’agonismo della partita non deve mai offuscare il rispetto dell’avversario e dei compagni”.

Ad aggiudicarsi il maggior numero di vittorie nella competizione è stato il Virtus Romano, presente con due squadre. Hanno partecipato alla manifestazione, oltre a due squadre della società organizzatrice, anche le squadre di Angarano, Nove, Rossano, Cogitana, San Vito Bassano e della Polisportiva Santa Croce, che è stata premiata per la “fedeltà” per anni di presenza al Torneo con una targa speciale dedicata a Giuseppe Alberton, storico dirigente e allenatore dell’A.S.D. Santa Croce mancato nel 2014 dopo essere stato colpito dalla SLA e al quale è stato dedicato un Memorial per la categoria Juniores che si disputerà per il secondo anno a fine agosto.


Si aprirà domani sera il sipario di “Colpo di scena”, la rassegna teatrale organizzata dall’Associazione Filodrammatica del Comune dei Giovani, che inaugura così la seconda edizione. Sarà un ciclo di quattro serate animate da altrettante diverse compagnie teatrali. “Visto il successo dell’edizione precedente, quest’anno – commenta il Presidente Marco Fietta – abbiamo dovuto con piacere aggiungere una data al cartellone rispetto al programma dello scorso anno”.

Ad aprire la rassegna di commedie brillanti sarà, domani sera, la compagnia Il Baule con la commedia “Noi e il tempo”; sabato 28 aprile, invece, sarà la volta de I Tappabuchi con “Apprendisti ladri”. Il terzo appuntamento del ciclo passerà poi a sabato 12 maggio, quando la compagnia Vendemmia variegata presenterà la rappresentazione “In Paradiso… pa sbaglio”. Chiuderà la rassegna, sabato 19 maggio, la Compagnia degli Instabili con “Due gemelle per due”.

Tutti gli spettacoli sono ad entrata libera e si terranno alle 20:45 nell’aula magna dell’Oratorio Frassati della parrocchia di Santa Croce, in via don Didimo Mantiero 19 a Bassano.



Mercoledì 18 aprile una delegazione di rappresentanza delle Opere di don Didimo Mantiero è stata ricevuta dal Vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol. È stato un incontro cordiale nel quale Gabriele Alessio, da poco confermato al suo secondo mandato da Presidente delle Opere, ha brevemente illustrato lo stato e la vitalità del movimento nato dall’intuizione del sacerdote che ha dato vita a La Dieci, seguita nel 1962 dal Comune dei Giovani e nel 1981 dalla Scuola di Cultura Cattolica. “Siamo parte della Chiesa e vogliamo ribadire la nostra volontà nel mettere la nostra realtà a disposizione della Chiesa”, ha detto Alessio.

Mons. Pizziol, da parte sua, ha confermato che essa “ha due caratteristiche: la multiformità nell’unità”. Si tratta di due specificità unitive e non disgiuntive, perché unità e pluriformità devono stare insieme: “Se la Chiesa fosse solo una, uniforme, monolitica, verrebbe meno a quello che è il ruolo dello Spirito che suscita continuamente carismi; se invece la Chiesa fosse solo gruppi, associazioni, movimenti che non trovano unità, sarebbe dispersa”.

“Nessuno ha diritto di spegnere quello che lo Spirito ha suscitato attraverso don Didimo”, ha proseguito il Vescovo. Per attuare l’unità nella multiformità, ha esortato, è importante che si conosca la proposta che il Vescovo fa annualmente per tutta la Diocesi “e poi voi la realizzate secondo il vostro carisma”.

È poi fondamentale anche il riferimento all’Eucaristia domenicale, come anche la conoscenza e l'approfondimento del messaggio che la Chiesa lancia attraverso le parole del Papa.

“Continuate sul vostro cammino”, ha concluso mons. Pizziol, che ha confermato anche la sua presenza alla celebrazione della S. Messa di apertura dell’annuale Festa delle Opere di don Didimo che si terrà a Rubbio domenica 22 luglio prossimo.


Sabato 24 marzo ci sarà il tradizionale pellegrinaggio a piedi al Santuario della Madonna del Covolo. 

Poiché il Santuario non è agibile a causa di lavori in corso, si farà ugualmente la salita a piedi ma non la S. Messa che, solo per quest’anno, sarà celebrata nella chiesa parrocchiale di Crespano del Grappa alle ore 18.30.

 

Ecco il programma della giornata: 

ore 16.30: Ritrovo presso la stazione delle corriere di Crespano e salita a piedi al Santuario.

Si terminerà il S. Rosario nel piazzale del Santuario.

Discesa a Crespano per la S. Messa delle 18.30 nella chiesa parrocchiale.





Sabato 24 febbraio gli educatori e i responsabili delle attività appartenenti alle Opere di don Didimo Mantiero di sono riuniti per una mattinata di esercizi spirituali e di approfondimento per vivere più profondamente il tempo di Quaresima e per avvicinarsi nel modo giusto alla Pasqua.
A guidare la riflessione è stato mons. Giancarlo Grandis, che ha accompagnato i presenti lungo un percorso di meditazione della Parola di Dio scandito in quattro momenti chiave, quattro "luoghi": l'intimità del Cenacolo, il Getsemani, sul Golgota sotto la croce di Gesù e infine di fronte al sepolcro vuoto.
Nell'introdurre il suo intervento, mons. Grandis ha spiegato che se guardiamo Cristo con uno sguardo scientifico vediamo solo un uomo, invece a noi interessa osservarlo con uno sguardo trascendente e contemplativo. All'origine del messaggio cristiano, diceva Benedetto XVI, non c'è un'idea, ma un incontro che dà alla vita un orizzonte nuovo.
Per chi desiderasse leggere il testo completo del suo intervento, è possibile scaricarlo cliccando qui.