Venerdì 8 novembre, alle ore 20:30 presso il Teatro Remondini a Bassano del Grappa, si terrà la cerimonia di consegna del 37° Premio Internazionale Medaglia d’oro al merito della Cultura Cattolica all’ostetrica Flora Gualdani.
Fondatrice nel 1964 di “Casa Betlemme”, una realtà di accoglienza delle gestanti in difficoltà, Flora Gualdani ha meritato il riconoscimento proprio in virtù del suo impegno a difesa della vita nascente e per l’opera di educazione e di alfabetizzazione sui temi bioetici ispirata alla lezione di Humanae Vitae di Papa Paolo VI e alla Teologia del corpo di san Giovanni Paolo II.
Flora Gualdani giungerà a Bassano del Grappa nel pomeriggio di giovedì e incontrerà in serata i responsabili delle Opere don Didimo Mantiero, realtà associativa della quale fa parte la Scuola di Cultura Cattolica.
Nella giornata di venerdì 8 novembre la premiata riceverà il saluto ufficiale della Città in un incontro ufficiale con il Sindaco Elena Pavan e una rappresentanza della Giunta comunale.
Venerdì sera, infine, Flora Gualdani riceverà il riconoscimento dalle mani dal Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il card. Gualtiero Bassetti, che ha confermato la sua presenza a Bassano. Tra i due vi è un legame speciale, essendo stato proprio Bassetti – quando ancora era Vescovo di Arezzo, nel 2005 – a conferire a “Casa Betlemme” lo status di Associazione pubblica di fedeli, riconoscendola così non più solo come opera privata, ma come patrimonio della Chiesa intera.
Alla serata saranno presenti autorità del mondo ecclesiale, accademico e politico. Parteciperanno il Vescovo di Vicenza mons. Beniamino Pizziol, il Sindaco di Bassano Elena Pavan, gli Assessori regionali Elena Donazzan e Manuela Lanzarin, il Presidente della Giuria prof. Lorenzo Ornaghi.
Prima di ricevere il Premio (una medaglia d’oro e una pergamena disegnata a mano contenente la motivazione) Flora Gualdani parlerà di sé e della sua esperienza rispondendo alle domande del giornalista del Corriere della Sera Paolo Foschini.
Il Premio Internazionale Cultura Cattolica è patrocinato dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Vicenza, dal Comune di Bassano del Grappa ed è organizzato con il sostegno dell’Osservatorio Internazionale cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa.
Lunedì 7 ottobre si aprirà il ciclo di conferenze autunnali organizzato dalla Scuola di Cultura Cattolica di Bassano, che apriranno una finestra su due grandi temi dell’attualità, come il futuro dell’Europa e la difesa della vita nelle due declinazioni della tutela della vita nascente e dell’analisi delle sfide che la bioetica presenta all’uomo di oggi.
Ad aprire la rassegna di incontri sarà il prof. Stanislaw Grygiel, che rifletterà ad ampio spettro sul futuro dell’Europa, chiamata oggi più che mai a importanti sfide sociali, culturali e politiche. “Europa: rinascita o morte?” è il titolo del primo incontro di lunedì 7 ottobre.
Venerdì 8 novembre, come già annunciato, sarà la volta del Premio Internazionale Cultura Cattolica consegnato all’ostetrica Flora Gualdani, che nel 1964 ad Arezzo ha fondato Casa Betlemme, una struttura di accoglienza delle gestanti in difficoltà grazie alla quale ha svolto un’immensa opera di educazione alla teologia del corpo tanto cara a Papa Giovanni Paolo II, sulle cui basi ha fondato un’opera di apostolato e di testimonianza che dura da decenni.
Il terzo e ultimo incontro sarà con la prof.ssa Assuntina Morresi, docente di Chimica Fisica all’università di Perugia e membro del Comitato Nazionale di Bioetica, che lunedì 2 dicembre affronterà il tema “Che fine ha fatto la questione antropologica?”. La visione dell’uomo della cultura attuale è infatti un tema fondamentale alla luce dei provvedimenti che sono al centro del dibattito pubblico in questi mesi (si pensi ad esempio alla questione del suicidio assistito che la Consulta ha posto all’attenzione del Parlamento).
«Fare cultura cattolica è guardare l’uomo nella sua verità», commenta la presidente della Scuola di Cultura Cattolica Francesca Meneghetti. «Rifletteremo su cosa caratterizzi oggi la persona umana, da una dimensione macroscopica come quella europea analizzata da Stanislaw Grygiel, fino alle radici originarie dell’esistenza, con il Premio a Flora Gualdani per la tutela della vita nascente. Assuntina Morresi chiuderà il cerchio, riportando gli attuali dibattiti in materia di bioetica alla questione essenziale, quella antropologica».
Si è conclusa nel pomeriggio di sabato 25 maggio la 23ª edizione del Torneo “Memorial Antonio Ricchieri”, organizzato dalla sezione Calcio dell’A.S.D. Santa Croce, a conclusione di una settimana di incontri tra le 16 squadre delle categorie Pulcini misti ed Esordienti a 9 convocate presso gli impianti sportivi di via Ca’ Dolfin.
Il Torneo Ricchieri è un’iniziativa che per la società guidata da Fabio Mariotto è ormai un punto fermo, che quest’anno è riuscito a coinvolgere più di 200 ragazzi. Tutto si è svolto secondo le previsioni, senza intoppi organizzativi, nonostante il tempo non sia stato sempre clemente.
Sabato, dunque, sono stati assegnati i premi alle prime classificate di entrambe le categorie. Tra gli Esordienti a 9 è stata proprio la squadra di casa, il Santa Croce, ad aggiudicarsi il primo posto, vincendo per 2-1 contro i coetanei dell’US Ardisci e Spera. I Pulcini misti, invece, hanno visto trionfare i giocatori della New Generation Mussolente, che si sono imposti per 3-0 sul San Vito, che ha però portato a casa il Premio Fedeltà come società con le maggiori partecipazioni al Memorial Ricchieri.
Il bilancio tracciato dal presidente Fabio Mariotto è più che positivo, sia quanto a partecipazione che dal punto di vista organizzativo. Tutte le partite si sono svolte, infatti, nel pieno rispetto delle regole e degli avversari. “Il valore educativo dello sport è un aspetto a cui la nostra Società tiene in modo particolare – è il commento di Mariotto – ed è per questo che vogliamo che passi il messaggio, ad atleti e genitori, che la priorità da avere, soprattutto nelle squadre giovanili, è che i ragazzi imparino a divertirsi stando in compagnia e che una partita si può anche perdere, perché si tratta pur sempre di un gioco. L’importante è metterci il massimo dell’impegno”.