Le opere di don Didimo Mantiero

22 giugno 2012

Don Didimo Mantiero nasce a Novoledo, frazione del comune di Villaverla, in provincia di Vicenza, il 22 giugno 1912. È il quinto di dieci fratelli, fra i quali si annoverano due sacerdoti e due suore missionarie. La famiglia contadina è molto religiosa. Un fratello del padre, monsignor Antonio Mantiero, ricoprirà la carica di Vescovo di Treviso dal 1936 al 1956. Da questo zio don Didimo attingerà molti preziosi consigli per la sua attività pastorale.

1937

Entra nel seminario di Vicenza a quindici anni e viene ordinato prete dal Vescovo monsignor Ferdinando Rodolfi nel giugno 1937.

1937-1939

Tra il 1937 e il 1939 è cappellano in diverse parrocchie del vicentino: Lonigo, Barbarano, Mason Vicentino.

Dotato di un'acuta intelligenza, non può proseguire negli studi a causa di una grave malattia che lo colpisce in questi primi anni del suo sacerdozio.

1941

Dopo un periodo in montagna per guarire è cappellano a Santorso, nei pressi di Schio, dove dà vita nel 1941 alla Dieci. Del gruppo dei primi giovani fondatori della Dieci, quasi tutti saranno chiamati a dare una testimonianza «forte» con la propria vita. Della Dieci don Didimo fece sempre tesoro, sull'invito di don Giovanni Calabria a coltivare tale iniziativa «che farà tanto bene nel mondo e nella Chiesa».

1943-1945

Partecipa negli anni 1943-45 alla resistenza nell'alto vicentino, come cappellano della brigata Loris, esponendo più volte la sua vita per il compimento del dovere sacerdotale.

Nel dopoguerra ha modo di fare una continuativa esperienza pastorale tra i giovani organizzando l'oratorio di Valdagno, ove rimane cappellano per 8 anni.

Nasce qui l'idea di dare vita al Comune dei Giovani.

1953

Il progetto però trova difficoltà per la sua realizzazione pratica e don Didimo viene trasferito nella parrocchia di Santa Croce nella periferia di Bassano del Grappa, con la nomina a parroco.

Qui, tra i suoi 2000 parrocchiani dediti quasi totalmente all'agricoltura inizia un'opera di profonda catechesi, tanto da arrivare ad avere, unico in diocesi, un'autentica scuola sistematica di dottrina cristiana per giovani, fino all'età del servizio militare.

1962

Nel 1962 dà vita al suo progetto pastorale denominato il Comune dei Giovani che voleva essere il tentativo di creare un'unità organica tra le varie iniziative parrocchiali, con l'obiettivo finale di rendere i giovani responsabili della loro vita e pronti a inserirsi nel tessuto sociale. L'associazione raccoglieva i giovani dai quindici ai trent'anni.

1975

La strada della Croce fisica arriva per don Didimo all'età di sessantadue anni. Le morti traumatiche di alcuni suoi giovani accelerano il progresso della malattia, il morbo di Parkinson. Nel 1975 la malattia aggredisce don Didimo con virulenza, rendendogli difficile il parlare.

1979

Resiste alla guida della parrocchia, supportato dall'efficiente organizzazione creata, ma nel 1979 è costretto a lasciare l'incarico a causa di una grave alterazione cerebrale. Ritiratosi, non autosufficiente, in un piccolo appartamento reso disponibile nella scuola materna parrocchiale, viene amorosamente assistito di notte a turno per ben dieci anni dai suoi giovani.

1981

Nel 1981 nasce la Scuola di Cultura Cattolica, per opera degli adulti usciti dall'esperienza del Comune dei Giovani. L'istituzione, sempre desiderata da don Didimo, fin dai primi anni della sua presenza a Bassano, ha grande successo grazie alla sapiente direzione del sociologo professor Gianfranco Morrà dell'Università di Bologna. A tale cattedra si susseguono i nomi più prestigiosi della cultura cattolica italiana e internazionale. Nel 1983 nasce il Premio nazionale, poi internazionale, al merito della cultura cattolica. Diventerà con gli anni un servizio offerto a tutta la città di Bassano e al suo comprensorio.

13 giugno 1991

Don Didimo muore il 13 giugno 1991, festa di sant'Antonio da Padova, di cui conservava gelosamente una reliquia ex ossibus.

È sepolto nel cimitero di S. Croce in Bassano del Grappa.

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